Alex Majoli

Posted by in I grandi Fotografi

Alle porte dell’università – e di conseguenza a quelle del liceo – non sapendo bene che fare del tempo che (supponevo e suppongo ancora) mi restava abbondante e il cui insieme dei momenti fa la “vita da adulti”,  pensai per un certo periodo a fare di una passione mestiere: il fotografo.

E però il mestiere del fotografo  è altra cosa dalla fotografia, dalla passione per le immagini. Avevo solo idee confuse e  scene di avventura si mescolavano alla tristezza dell’editing di serie infinite di matrimoni, come in una catena di montaggio. Temevo di non avere abbastanza talento e di restare – come a volte capita alla fine di periodi in cui scatto molte foto – “nauseato” dalle immagini qualora fossi stato costretto a realizzarne di continuo non per piacere, ma su incarico di committenti di volta in volta da lusingare, conquistarsi e, poichè paganti, da soddisfare. Nulla di tutto questo sarei stato capace di esprimere qualche anno fa e, anche adesso, ci riesco molto male e ponendomi continue domande, riempendomi di “se” e “ma”.

A quanto pare però non si trattava di timori infondati come racconta, in questa bella intervista presso un negozio di Milano, Alex Majoli – se non sapete chi è rimediate iniziando dalla sua pagina sul sito di Magnum –

Dal min 9.29 in poi, la disillusione (non la delusione, ma le oneste considerazioni) di uno dei grandi della fotografia contemporanea aiuta a farsi un’idea di cosa davvero sia il mestiere del fotografo, dal matrimonialista all’esploratore, e in parte la vita di un adulto: compromessi.
A 17 anni questa parola suona triste e avvizzita, ma adesso mi pare di vederla come una fotografia, una metafora della complessità delle storie di ciascuno.

Prima di sentire lui non sarei riuscito a mettere in ordine questi pensieri. Un grazie a NOC per aver raccolto le sue parole.

Alla prossima!