Siamo qui per te – sembrano dire i soggetti delle fotografie di August Sander.
Ed io vi vedo – è come rispondesse lui.
Fotografo tedesco nato a fine ottocento, visse e documentò la Germania tra le due guerre, raccontandola con sguardo sincero.

Il suo lavoro comprende paesaggi, architettura, fotografia di strada, ma è con la serie “Uomini del Ventesimo Secolo” , con la quale voleva offrire un un catalogo della società tedesca, che entra nella storia. La serie è divisa in sette sezioni: i Contadini, i Commercianti, le Donne, Classi e Professioni, gli Artisti, le Città e gli Ultimi.

 

 

Ciascuno diverso dall’altro eppure così simile, accomunato dalla naturalezza della posa, la nitidezza del primo piano, quello degli occhi ed il viso, poggiato sullo sfondo semplice e morbido.

Uno che raccontava cose del genere non poteva essere ben visto dal regime nazista che per questo lo perseguitò, distruggendo parte delle sue opere, colpevoli (inconsapevolmente!) di ricordare con la luce cosa è vero e cosa no – e così testimoniare l’inganno di chi vorrebbe far credere che “alcuni sono più uguali degli altri”.